Ecco la prima conferenza stampa della terza esperienza da allenatore dell’As Roma di Claudio Ranieri. Numerosi i temi da sviscerare
Nel giro degli ultimi mesi la sala conferenze del centro sportivo Fulvio Bernardini ha visto sostanzialmente alternarsi una lunga serie di allenatori e, adesso, anche Sir Claudio Ranieri tornerà a parlare ai microfoni da tecnico dell’As Roma.
Dopo aver annunciato qualche mese fa la volontà di non voler più ricoprire un ruolo da tecnico di una squadra di club, l’allenatore originario di Testaccio (noto quartiere di Roma) si è dovuto irrimediabilmente contraddire a causa della chiamata della propria squadra del cuore, per la quale ha sempre confessato di non poter resistere.
Se la Roma ha bisogno Sir Claudio c’è e, difatti, difficilmente viene in mente un momento più critico della recente storia giallorossa. Gli altisonanti e costosi innesti compiuti da Florent Ghisolfi nel corso dell’estate avevano generato delle particolari aspettative nel cuore dei tifosi e, ora, a stagione sostanzialmente compromessa, l’approdo di Sir Claudio appare puntuale e incontestabile.
L’ex calciatore giallorosso gode di un particolare rispetto, derivante dalla rinomata fede giallorossa, dalla fedeltà dimostrata nei confronti della maglia e dalla qualità delle esperienze consumate da tecnico giallorosso. Oggi la sua prima conferenza stampa, durante la quale si tenterà di saziare la fame di curiosità di appassionati e tifosi in merito a come Ranieri metterà in campo la rosa giallorossa.
Le parole di Ranieri
In conferenza stampa è presente anche Florent Ghisolfi, che ha presentato Ranieri e le ragioni che hanno spinto la società a rivolgersi al tecnico romano.
Ranieri inizia la conferenza stampa anticipando i giornalisti presenti e specificando le proprie ragioni: “Ero convinto di vedere il calcio non da allenatore. Negli ultimi mesi ho ricevuto più offerte di quando ho vinto il campionato con il Leicester, ma ho sempre detto di no. C’erano solo due squadre per cui sarei tornato ad allenare, la Roma e il Cagliari. Il fato ha voluto che tornassi qui“.
Si passa poi alle parole che Ranieri ha indirizzato di persona al presidente Dan Friedkin: “Gli ho detto quello che pensavo, ovvero che la Roma appariva fredda e confusa. Lui mi ha lasciato a bocca aperta per l’interesse e l’amore che ha nei confronti di questa squadra. Ovviamente è scioccato… Immaginatevi mettere così tanti soldi in un progetto e ritrovarsi senza risultati. Ma l’interesse è evidente. Io mi auguro di riuscire ad esaudire il mandato che mi ha dato e non ho potuto fare altro che accettare. Ringrazio la proprietà per avermi dato questa opportunità“.
Ranieri compie poi un appello alla tifoseria: “Io sono un tifoso prima che l’allenatore della Roma. Per questo chiedo ai tifosi di sostenerci e starci vicino. I fischi in casa sono comprensibili, ma la squadra ci ha messo l’impegno, a volte correvano a vuoto“.
Sugli obiettivi: “Vogliamo fare il massimo… Io ho dei bonus per tutti gli obiettivi possibili, non mi voglio precludere nulla. Anche al Leicester avevo messo il bonus per lo scudetto… figuratevi…“.
Si entra poi nell’aspetto squisitamente calcistico: “Non esiste più un modulo fisso. Ormai tutti gli allenatori cercano di apportare delle modifiche durante la partita per stravolgere i piani. Lo stesso Gasperini fa così. Non posso dirvi una cosa perché la cambierei in itinere. Cambierò: giocherò a 3, a 4, o a 5. Vedrò partita per partita“.
Parlando di calciomercato e dei giovani sbarcati a Roma nel corso degli ultimi mesi: “Sono approdati svariati giovani a Roma, tutti bravi. Dovrò vedere come faranno da qui a gennaio e sono sicuro che se ci sarà la possibilità di acquistare qualcuno nel corso dell’inverno“.
Ranieri affronta anche le critiche ad alcuni calciatori importanti della rosa: “Ho visto i tifosi fischiare degli elementi importanti, che però si imegnavano e correvano.. forse male, ma correvano. Non fischiateci, se volete a fine partita vengo io sotto la curva e fischiate me, ma per favore, non fischiateci durante la partita. Appena finita la partita fare come volete“.
Si parla poi della figura di Dan Friedkin e della sua scarsa presenza in termini di dichiarazioni: “Questa ossessione per la presenza dei presidenti è soltanto italiana… All’estero i presidenti sono assenti e contano solo a fine mese“.
Impossibile non affrontare il tema Dybala: “Il tema Dybala è la prima cosa che ho chiesto. Io faccio come mi pare con miei calciatori e il presidente mi ha dato carta bianca. È di un’altra categoria, poi la questione fisica è a parte. Io lo farei giocare 90 minuti tutte le partite, bisogna vedere se ce la fa“.
Sulla posizione di Angelino e la convivenza di Soulé e Dybala in campo Ranieri afferma: “Prometto di non far giocare più difensore centrale Angelino. Per me Dybala e Soulé possono giocare insieme, ma bisognerà vedere se me la sento“